Atteinte d'une maladie neurologique, cette chienne a trouvé du réconfort auprès d'un âne !

Souffrant d’une maladie neurologique qui l’empêche de se déplacer normalement, la chienne Kolima a trouvé un précieux soutien auprès d’un âne prénommé Paolo.

Illustration : "Atteinte d'une maladie neurologique, cette chienne a trouvé du réconfort auprès d'un âne !"

Lorsqu’il évoque la formidable histoire d’amitié liant sa chienne et son âne, Felice Caputo la décrit en ces mots : « Je croyais avoir adopté un chiot, mais chaque jour qui passe, je me rends compte que c’est finalement mon âne qui l’a adopté ».

La chienne en question s’appelle Kolima. Âgée d’un an, cette femelle Berger d’Anatolie (également appelé Kangal) est née avec un handicap. Elle est, en effet, venue au monde avec le syndrome de woobler, aussi connu sous les dénominations "instabilité cervicale caudale" et "spondylomyélopathie cervicale".

Il s’agit, en fait, d’une malformation au niveau des dernières vertèbres cervicales endommageant la moelle épinière. Cette anomalie rend la démarche tremblante et chancelante, en même temps qu’elle complique la position debout, qui est douloureuse. Cette maladie neurologique se rencontre principalement chez les chiens de grande taille.

A cause d’elle, Kolima passe le plus clair de son temps par terre, souvent couchée sur le côté. Ce n’est quasiment qu’en présence de Paolo qu’elle essaie de se dresser sur ses pattes et se met à jouer. Paolo, c’est l’âne de Felice Caputo, décrit par ce dernier comme étant « malicieux et têtu ».

L’équidé de 6 ans s’était d’abord montré indifférent à l’égard de la chienne, mais des liens se sont progressivement tissés entre les 2 animaux. Si bien que Paolo a fini par adopter Kolima, comme s’il s’agissait de sa propre fille. Affectueux et protecteur, l’âne est toujours heureux de la retrouver. Kolima ne cache pas non plus son enthousiasme lorsqu’elle le revoit chaque matin.

Cette vidéo montre à quel point les 2 êtres sont attachés l’un à l’autre…

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Lui è Kolima.Kolima è un Kangal, un Pastore dell'Anatolia, il cane più imponente che io abbia mai visto, ed è diventato membro della nostra famiglia esattamente un mese fa.Purtroppo Kolima ha una patologia maledetta che si chiama Sindrome di Wobbler, una malattia congenita neurologica per colpa della quale le vertebre del suo collo vanno a comprimere il midollo spinale e i nervi, questo gli comporta "instabilità della colonna vertebrale, con alterazioni anche a livello delle articolazioni, dei dischi intervertebrali e anche dei legamenti".In pratica Kolima si regge in piedi a fatica, cammina in modo traballante, ha difficoltà a rialzarsi da terra e passa la maggior parte della giornata accucciato.Ma Kolima è anche un cucciolo, ha poco più di un anno, e vorrebbe giocare e spaccare il mondo.Ecco, credevo di averlo adottato io, questo cucciolo, ma ogni giorno mi sembra sempre più evidente che lo abbia adottato il mio asino.Paolo è un asino di sei anni, è con me dallo svezzamento.Quando ero piccolo, mio nonno, il Felice Caputo vero, duro e un pò arrogante come le pietre che aveva spaccato per una vita, mi raccontava sempre del suo asino, di come da ragazzo lo accompagnava a lavorare dalla campagna fino ad Avellino centro, di come non gli saliva in groppa ma andava a piedi al suo fianco, al fianco di Paolo, il Paolo vero.Quando mi sono trasferito ad abitare e a vivere la stessa campagna, decisi di voler convivere a mia volta con un asino, e gli misi una "sepponta" indelebile per ricomporre "Felice e Paolo", una coppia che a quanto pare continua a funzionare.Se pensate che un asino maschio, per quanto di taglia piccola, possa avere un caratteraccio, sia dispettoso e testardo, avete ragione.Se pensate che un asino maschio sia una animale poco intelligente, di poche pretese e senza empatia, avete torto marcio.L'unico momento della giornata in cui Kolima trova le energie per alzarsi e giocare è quando lo porto da Paolo.Sono uno spettacolo: Paolo, il dispettoso e testardo Paolo, dopo un primo momento di indifferenza ha preso il cagnone sotto la sua ala protettiva, si è reso conto delle difficoltà motorie di Kolima e, per farlo giocare e dargli calore, fa cose incredibili.Si inginocchia per evitare che si sforzi, lo mordicchia, si stende vicino a lui, lo fa mettere nel suo fieno.Paolo ha adottato Kolima.(con sommo dispiacere della capra che non si fida troppo)Lungi da me estrapolare conclusioni mielose da questo fatto, solo, la prossima volta che pensate di poter insegnare a qualcuno come amare o spaccate il cazzo su come deve essere composta una famiglia, venite da me, vi metto un paio di giorni nelle stalle con Paolo e Kolima, così imparate un fatto.

Posté par Felice Caputo sur samedi 6 février 2016

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